+39 0444 127060 studiorama@studiorama.it

Con la pubblicazione della Legge 23 settembre 2025, n. 132 (G.U. n. 223/2025), l’Italia compie un passo decisivo verso la regolazione dell’intelligenza artificiale (IA) nel mondo del lavoro.

La norma, in vigore dal 10 ottobre 2025, si inserisce nel quadro europeo delineato dal Regolamento (UE) 2024/1689 – AI Act, operativo dal 1° agosto 2024, introducendo obblighi specifici per datori di lavoro, committenti e professionisti.

Gli articoli 11, 12 e 13 della legge costituiscono il cuore della disciplina interna, regolando:

  • l’uso dell’IA nei rapporti di lavoro;
  • l’istituzione dell’Osservatorio nazionale;
  • gli obblighi per le professioni intellettuali.

Di seguito, una sintesi operativa delle principali novità.

*

IA nel rapporto di lavoro: principi e limiti (art. 11)

L’intelligenza artificiale può essere utilizzata nei processi lavorativi solo a condizioni precise:

Finalità consentite: L’IA deve servire a:

  • migliorare le condizioni di lavoro;
  • tutelare l’integrità psicofisica dei lavoratori;
  • innalzare qualità e produttività;
  • garantire processi organizzativi più efficienti.

Vincoli inderogabili: L’utilizzo deve essere:

  • sicuro,
  • affidabile,
  • trasparente,
  • rispettoso della dignità umana e della privacy.

È vietato ogni uso che possa generare discriminazioni basate su sesso, età, etnia, credo religioso, orientamento sessuale o condizioni economiche e sociali.

Obbligo di informazione al lavoratore: Il datore di lavoro deve informare il lavoratore dell’impiego di sistemi di IA secondo le modalità dell’art. 1-bis del D.Lgs. 152/1997, norma che disciplina gli obblighi informativi relativi ai sistemi decisionali o di monitoraggio automatizzati.

*

Obblighi informativi (art. 1-bis, D.Lgs. 152/1997)

La legge richiama espressamente questa disposizione, ampliando gli adempimenti a carico delle aziende.

Quando scatta l’obbligo? Quando vengono utilizzati sistemi decisionali o di monitoraggio integralmente automatizzati, che incidono su:

  • assunzioni e selezione del personale;
  • assegnazione di compiti o turni;
  • valutazione delle prestazioni;
  • progressioni, trasferimenti, sanzioni;
  • cessazione del rapporto di lavoro;
  • controllo dell’adempimento.

Informazioni che il datore deve fornire per iscritto: Prima dell’inizio dell’attività lavorativa, il datore deve comunicare:

  • finalità e ambiti di utilizzo dell’IA;
  • logiche di funzionamento del sistema;
  • categorie di dati e parametri di addestramento;
  • misure di controllo delle decisioni automatizzate;
  • livello di accuratezza, sicurezza, robustezza e possibili impatti discriminatori.

Ulteriori obblighi: 

  • Aggiornamento delle informazioni con preavviso minimo di 24 ore.
  • Diritto di accesso del lavoratore e delle rappresentanze sindacali (risposta entro 30 giorni).
  • Istruzioni su sicurezza dei dati e aggiornamento del registro dei trattamenti.
  • Valutazione d’impatto privacy (DPIA) e, se necessario, consultazione preventiva del Garante.

Sono esclusi dall’obbligo i sistemi coperti da segreto industriale o commerciale.

*

Osservatorio sull’adozione dell’IA nel mondo del lavoro (art. 12)

La legge istituisce presso il Ministero del Lavoro un Osservatorio nazionale con i seguenti compiti:

  • definire una strategia nazionale per l’uso dell’IA nei luoghi di lavoro;
  • monitorare l’impatto sul mercato del lavoro;
  • individuare i settori più coinvolti;
  • promuovere la formazione di lavoratori e datori di lavoro.

Un decreto ministeriale definirà composizione e funzionamento dell’organo.

*

IA e professioni intellettuali: limiti e trasparenza (art. 13)

La legge interviene anche sull’uso dell’IA nelle prestazioni professionali.

Principi fondamentali

  • L’IA può essere utilizzata solo come strumento di supporto o per attività meramente strumentali.
  • La prestazione intellettuale deve restare prevalentemente umana.
  • Il professionista ha l’obbligo di informare il cliente in modo chiaro e comprensibile sulle tecnologie utilizzate.

Sono esclusi i contratti di cessione o utilizzo di opere già realizzate (es. editoria).

*

Deleghe al Governo (art. 24)

Il Governo è delegato, entro 12 mesi, a recepire pienamente l’AI Act nell’ordinamento nazionale.
Tra i punti più significativi:

  • revisione dei percorsi formativi e di alfabetizzazione digitale per i professionisti;
  • adeguamenti deontologici;
  • possibile introduzione di un equo compenso modulato sui rischi derivanti dall’uso dell’IA.

*

Conclusioni operative

La nuova disciplina rende l’uso dell’intelligenza artificiale più regolato, controllato e trasparente, ma introduce obblighi concreti per le aziende e i professionisti.

Per i datori di lavoro

  • verificare se i sistemi utilizzati rientrano tra quelli “automatizzati”;
  • redigere l’informativa ex art. 1-bis D.Lgs. 152/1997;
  • predisporre DPIA e aggiornare registri privacy;
  • garantire formazione interna adeguata;
  • aggiornare procedure interne, policy e regolamenti aziendali.

Per i professionisti

  • comunicare ai clienti l’uso dell’IA in modo chiaro;
  • limitare l’uso alle attività strumentali;
  • aggiornarsi sui profili deontologici;
  • documentare correttamente processi e decisioni.

L’IA entra con forza nel mondo del lavoro, ma lo fa sotto regole precise. Per le aziende sarà fondamentale gestire questa evoluzione con consapevolezza, trasparenza e adeguata consulenza.

*

Lo Studio rimane a disposizione per eventuali chiarimenti.

* ° * ° *

© riproduzione riservata