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L’auto aziendale concessa in uso promiscuo rappresenta da sempre uno degli strumenti più efficaci per la fidelizzazione dei lavoratori. La possibilità di utilizzare lo stesso veicolo sia per attività lavorative sia per esigenze personali costituisce un benefit dal forte valore economico e simbolico, con impatto concreto sulla vita quotidiana del dipendente.

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La nuova disciplina dal 2025

Questo vantaggio, che genera reddito imponibile con riflessi previdenziali e fiscali, è stato più volte oggetto di modifiche legislative.
L’ultima riforma è arrivata con la Legge 207/2024 (legge di bilancio 2025), che ha scelto di superare definitivamente il criterio legato alle emissioni di anidride carbonica, sostituendolo con un sistema basato sulla tipologia di alimentazione del veicolo.

Si tratta di una scelta di politica ambientale: la leva fiscale viene così utilizzata per orientare imprese e lavoratori verso forme di mobilità meno inquinanti.

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Come si calcola il valore del benefit

Ai fini della valorizzazione del benefit rimane invariato il meccanismo convenzionale basato su una percorrenza media di 15.000 km annui, da moltiplicare per le tariffe ACI relative al modello di veicolo.

A cambiare sono invece le percentuali di imponibilità, che variano in base alla tipologia di alimentazione:

  • 50 % per i veicoli a motore termico;
  • 20 % per le ibride plug-in;
  • 10 % per i veicoli elettrici.

Una semplificazione che intende premiare fiscalmente le scelte più sostenibili.

Tale disciplina si applica ai veicoli immatricolati e concessi in uso dal 1° gennaio 2025, oppure ordinati entro il 31 dicembre 2024, immatricolati nel 2025 e assegnati dal 1° luglio 2025.

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I criteri per i veicoli “pre-riforma”

Per le auto immatricolate o date in uso in periodi diversi continuano a valere i criteri precedenti di calcolo del fringe benefit, in base alle specifiche date di immatricolazione e assegnazione.
In alcuni casi si applica il “valore normale”, in alternativa alla percorrenza convenzionale e alle percentuali differenziate per alimentazione.

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Altri limiti di esenzione

La legge di bilancio 2025 ha inoltre previsto che, per il triennio 2025-2027, non concorra a formare reddito il valore di beni e servizi complessivamente fino a:

  • 1.000 euro per tutti i lavoratori;
  • 2.000 euro per i lavoratori con figli a carico.

In tali soglie rientrano, oltre al valore dell’auto in uso promiscuo, anche i rimborsi di bollette domestiche, canoni di locazione, interessi agevolati su mutui, e in generale ogni altro bene o servizio messo a disposizione dal datore di lavoro.

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Gli adempimenti di aziende e lavoratori

Al momento dell’assegnazione del veicolo aziendale, le imprese devono verificare la compatibilità con i limiti di esenzione, così da valutare l’impatto complessivo sul costo del lavoro.
I lavoratori, a loro volta, dovrebbero essere informati in modo chiaro sugli effetti fiscali e contributivi derivanti dall’uso promiscuo, per comprendere appieno il valore effettivo del benefit.

Per agevolare la comprensione delle diverse modalità di determinazione del valore del fringe benefit in relazione alle date di immatricolazione e di assegnazione dei veicoli, riportiamo di seguito una tabella riepilogativa aggiornata al 30 settembre 2025, che sintetizza i criteri applicabili ai fini fiscali e contributivi.

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L’importanza della data di assegnazione

Con la nuova disciplina, la data di assegnazione del veicolo al lavoratore assume un ruolo determinante nella corretta applicazione del criterio di calcolo del fringe benefit.
Anche in presenza della stessa auto, infatti, il trattamento fiscale e contributivo può variare sensibilmente in base al momento in cui il veicolo viene effettivamente consegnato e messo a disposizione del dipendente.

Per questo motivo è fondamentale che le aziende redigano e conservino con cura il verbale o documento di consegna dell’autovettura, riportando in modo chiaro la data di assegnazione e ogni eventuale successiva variazione.
Una gestione accurata di questa documentazione consente di prevenire contestazioni e di garantire la corretta applicazione delle agevolazioni previste dalla legge.

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Per comodità proponiamo tabella riepilogativa di quanto sopra specificato.

Lo Studio rimane a disposizione per eventuali chiarimenti.

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